Stemma della famiglia Francesconi
Blasonatura
partito: nel primo d’azzurro, al sinistrocherio armato al naturale uscente dal fianco destro dello scudo (sinistro dell'osservatore), impugnante una banderuola bifida dello stesso, caricata di una crocetta patente di color verde scuro, svolazzante a destra (sinistra dell'osservatore), astata al naturale, posta in palo, sostenuta dalla cima mediana più alta di tre monti all’italiana al naturale, moventi dalla punta, il tutto attraversante sulla partizione; nel secondo di rosso scuro al semivolo abbassato d’argento. Lo scudo è ancile accartocciato con il trofeo di guerra accollato a croce di S.Andrea e sormontato da un elmo tripennis posto in pieno profilo verso destra (sinistra dell'osservatore).
Considerazioni
In araldica il braccio sinistro armato che impugna un vessillo crociato si considera come simbolo di potere sovrano, sommo ordine, gloriosa conquista e dominio incontrastabile. I tre monti invece rappresentano i possedimenti siti sull’Appennino. Il mezzo volo o ala la velocità in battaglia e la confidenza nella divina protezione. Il Blu, in questo caso, (simboleggiato, come vogliono le regole araldiche, da linee orizzontali) rappresenta la forza e il coraggio e il rosso (rappresentato, anch’esso come vogliono le regole araldiche, da linee verticali) lo spargimento di sangue in battaglia. Lo scudo ancile, o ovale, accartocciato vuol dire che lo stemma è stato fatto riprodurre da un magistrato, un notaio, o un sacerdote volendo la sua forma provare i rotoli dei manoscritti e delle leggi, ed è un tipico modello d’epoca barocca. Il trofeo di guerra (le armi poste dietro lo scudo) rappresenta le armi, i vessilli e le insegne tolte in battaglia ai nemici e serve a marcare una grande impresa a carattere militare. Infine l’elmo così posto è la forma antica di quello baronale o da cavaliere e i tre pennacchi rappresentano la media nobiltà (la piccola è rappresentata da due pennacchi e la grande da cinque pennacchi).